La Closerie
Jérôme Prévost non fa nulla di simile a nessun altro! E questo è un bene, perché i suoi vini sono proprio come lui. La sua tenuta, La Closerie, è stata creata nel 1998 nel piccolo villaggio di Gueux, non lontano da Reims. Jérôme non era un viticoltore, ma aveva ereditato un piccolo appezzamento di due ettari coltivato esclusivamente a pinot meunier, una varietà all'epoca spesso trascurata nella regione. Così, contro le convenzioni locali, decise di vinificare le proprie uve, con il proprio nome, senza acquistare uve da altre fonti. L'inizio di una storia meravigliosa.
Il lavoro nei vigneti è meticoloso, ben studiato e soprattutto incentrato sulla biodiversità. Jérôme adotta pratiche biodinamiche. I terreni sono prevalentemente calcarei e limo, che conferiscono al vino una grande verticalità, una bella salinità e una nobile tensione “matura”. Le vigne sono arate a cavallo, i trattamenti sono ridotti al minimo e le uve sono raccolte naturalmente a mano, con una selezione meticolosa per preservare la qualità del frutto. In cantina, Jérôme privilegia la fermentazione con lieviti indigeni in botti di rovere. Non vengono aggiunti dosaggi e i vini non vengono né affinati né filtrati, per preservare l'espressione più pura del terroir e del vitigno. Le sue cuvée, la maggior parte delle quali ottenute da uve meunier, sono prodotte in quantità molto limitate, aumentando il loro fascino per gli appassionati di tutto il mondo.
Oltre all'imperdibile vin des Béguines, ha prodotto anche alcune rare cuvée rosé infinitamente vivaci; un recente Grand Cru, realizzato acquistando le uve di amici viticoltori che lo seguono da molti anni; e una cuvée sapientemente denominata “&”, che assembla le viti della tenuta con quelle di colleghi altrettanto impegnati.